ANTONIO VALENTINO, Editore (ad interim si occupa della saggistica e manualistica), è nato a Pescara nel 1954. Nella città d'origine ha vissuto fino alla conclusione degli studi liceali. Dopo una lunga parentesi bolognese dedicata alla medicina e alla psicologia oltre che allo studio della letteratura italiana e sudamericana contemporanee, si è trasferito in provincia di Bergamo nel 1987, cominciando a lavorare nell’azienda pubblicitaria del "gruppo La Repubblica/Espresso", dove ha scalato velocemente l’organigramma fino alla Direzione Nazionale delle Linee Dedicate, che nel 1990 costituivano il mercato core business della casa editrice (editoria, finanziaria, informatica, affari).

Successivamente è stato consulente d’alta direzione per case editrici e aziende in fase di riorganizzazione o di progettazione start-up. Si è occupato di strutture organizzative, formazione, costituzione di reti commerciali.

Nel 1997 è entrato a far parte del gruppo franco-canadese Hebdo Mag, successivamente denominato Trader.com con l’avvento della comunicazione internet. Nel 1998 lavora a Lugano come Direttore Generale di Cerca e Trova SA e Trader.com SA e Direttore Giornalistico delle testate locali del gruppo. In Svizzera acquisisce una seconda laurea.

Nel 2004 è rientrato in Italia, svolgendo attività di consulenza e infine dando vita a una casa editrice specializzata nella realizzazione di album di figurine e distaccando successivamente un ramo d’azienda come casa editrice libraria e un ramo come agenzia pubblicitaria.

Ha pubblicato quattro raccolte di poesia (Una storia deconnessa, Seledizioni, 1980; L’Idea del non-ritorno, Tracce, 1985, Il grigio degli occhi, AVEditoria, 2017, "Due occhi come i tuoi", Eugraphia, 2019) e un paio di opere di narrativa (Le variabili del sistema, 2017 e Quando cantava Rabagliati, 2018, sempre con AVEditoria) ottenendo vari riconoscimenti letterari ai premi Viareggio, Camaiore, Montano, Pasturo (Per troppa vita che ho nel sangue, dedicato ad Antonia Pozzi)... 

È stato autore e conduttore del programma “Un po’ di febbre” (dal titolo di una famosa silloge di Sandro Penna) per RAI Radiotre, dedicato alla poesia italiana degli anni ’70 del novecento.  

Suoi articoli, saggi e recensioni sono apparsi su diverse riviste letterarie e scientifiche nonché giornali quotidiani locali e nazionali, sovente con uno pseudonimo.

Dal marzo 1991 ha cessato ogni forma pubblica di partecipazione a reading, di pubblicazioni, di recensioni e altro, deluso dall’insieme dei processi e comportamenti dell’industria culturale italiana. Solo dopo quasi trent’anni, in sordina, per i pochi amici rimasti hanno ripreso la via della stampa opere scritte nei trent'anni di latitanza letteraria cui sono seguiti nuove "scritture".    

Ha sempre coltivato molti interessi, sia per motivi professionali e di studio, sia per piacere personale. Comunicazione preverbale, tanatologia e psicologia medica fanno parte del suo periodo bolognese; marketing e comunicazione, scienze industriali e gestionali del periodo milanese e svizzero. Oltre alla letteratura, si è sempre occupato di musica, di filosofia greca, di sociologia, di sport e volontariato. Per vari anni è stato Presidente di una piccola società di basket, ricoprendo contemporaneamente il ruolo di Vicepresidente nella Federazione Italiana Pallacanestro presso la sede provinciale di Bergamo. Sempre a titolo gratuito.